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Caso Chiara Poggi, Alberto Stasi rompe il silenzio su Andrea Sempio

  • Italia

Dopo anni di silenzio, Alberto Stasi è tornato a parlare. L’ex studente bocconiano, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, è stato intercettato dalle telecamere di Mattino 5 mentre, come ogni giorno, usciva dal carcere di Bollate per recarsi al lavoro.

>>Chiara Poggi, perché Andrea Sempio non voleva fare il test del dna: parla l’avvocato

Poche parole, dette in fretta, ma dal peso non indifferente. “Sto bene, grazie”, ha esordito Stasi, visibilmente infastidito dalla presenza delle telecamere. “Però fatemi andare, che non ho molto tempo”. Quando l’inviata gli ha chiesto se continuasse a professarsi innocente, la risposta è stata netta: “Sì, certo”.


Alberto Stasi esce dal carcere per lavorare e parla di Andrea Sempio

A riportarlo sotto i riflettori è il nuovo filone d’indagine che ruota attorno alla presenza di tracce di dna compatibili con quello di Andrea Sempio, rinvenute ai margini delle unghie della vittima, Chiara Poggi. Alla domanda sull’eventuale significato di quelle tracce, Stasi ha risposto in modo fermo ma prudente: “Ci sarà un motivo e bisognerà approfondire tutto”. Riguardo al rapporto con Sempio, oggi nuovamente al centro delle indagini, Stasi ha voluto chiarire: “Non ci siamo mai conosciuti”.

Nel frattempo, in studio durante la trasmissione, l’avvocato Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, ha espresso forti dubbi sulla validità di questo nuovo elemento. “Voglio capire come possano affermare che quello sia il dna di Andrea, se il prelievo coattivo è stato effettuato solo il 13 marzo”, ha dichiarato, sottolineando le incongruenze procedurali che, a suo dire, renderebbero fragile il nuovo fronte accusatorio.

Il caso Garlasco, a distanza di quasi vent’anni, continua così ad agitare l’opinione pubblica e il sistema giudiziario italiano, tra condanne definitive, dubbi mai sopiti e nuove piste investigative che potrebbero rimettere tutto in discussione.


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