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La triste storia di Romeo, il cucciolo di labrador che aiutava i bambini ciechi

Questa è la storia di un cagnolino, un labrador biondo di 9 mesi per la precisione, regalato alla scuola dal circolo di Firenze e dato in affidamento a una famiglia “studiava” per aiutare i non vedenti, per aiutare il prossimo. Lo hanno ucciso: una polpetta avvelenata lasciata in un parco. L’ingestione dovuta a un boccone avvelenato potrebbe aver causato la morte di un cucciolo addestrato alla Scuola nazionale cani guida per ciechi di Scandicci, l’unica pubblica di questo tipo in Italia. Lo rende noto la Regione Toscana, proprietaria della struttura. Il cagnolino è morto lunedì pomeriggio in un ambulatorio veterinario del comune di Bagno a Ripoli. L’affidatario del cucciolo (che lo teneva per il periodo dell’”addestramento” finalizzato al brevetto di “cane guida”) ha raccontato di aver portato Romeo in un giardino nelle vicinanze del cimitero dell’Antella, a Scandicci.

(continua dopo la foto)


Alla fine della passeggiata il cagnolino ha iniziato a stare male: non si reggeva sulle zampine, guati, conati. Ed è stato portato dal veterinario. Che ha riscontrato i sintomi tipici dell’avvelenamento anche se la certezza della causa della morte potrà arrivare nei prossimi giorni dall’esito dell’autopsia, condotta dall’Istituto zooprofilattico sperimentale. I cuccioli della scuola di Scandicci vengono dati in affidamento un anno per la socializzazione e una prima educazione. Poi tornano alla scuola per l’addestramento effettivo. Inutile il prodigarsi del veterinario, Vanni Cellai: “Ha avuto le convulsioni tipiche dell’avvelenamento anche se la certezza arriverà soltanto dopo le analisi”. Inutile la lavanda gastrica e la somministrazione dei medicinali. “Nel parco di Scandicci altre bestiole in passato sono morte per aver mangiato bocconi avvelenati” dice ancora Cellai, con un fio di voce. 

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