“Cosa dovete fare al mio funerale”. La notizia è uscita poco dopo l’annuncio della morte di Eleonora Giorgi: l’attrice aveva espresso una richiesta particolare per la sua cerimonia funebre. Giorgi è morta a 71 anni, dopo una lunga battaglia contro il tumore al pancreas. Sapeva che il momento sarebbe arrivato e, con la consapevolezza di chi ha vissuto una vita piena e ricca di esperienze, ha affrontato la morte con una straordinaria serenità e coraggio.
A breve la famiglia annuncerà la data e il luogo del funerale, ma quello che è certo è che Eleonora aveva già preso tutte le decisioni necessarie per far sì che il suo addio fosse esattamente come lo desiderava.
Leggi anche: “Cosa dovete dire a Gabriele”. Eleonora Giorgi, il messaggio che ha lasciato per l’amato nipotino

“Cosa succederà ai funerali”. Eleonora Giorgi, lo ha chiesto prima di morire
Intervistata da Vanity Fair, Eleonora aveva raccontato di aver incaricato una sua cara amica di occuparsi dell’organizzazione dell’evento: “Tesoro, il funerale me l’organizzi te. Perché voglio un servizio eccellente”. Un desiderio che testimonia non solo la sua capacità di controllo, ma anche il suo spirito pratico e, al contempo, la sua ricerca di qualità, anche nel momento finale della vita.

Un’altra richiesta che ha suscitato grande attenzione è stata quella riguardante la musica da suonare durante la cerimonia. Con la sua solita eleganza e personalità, l’attrice ha voluto che le note di due brani leggendari accompagnassero il suo ultimo saluto. “Al mio funerale suonate i Pink Floyd”, aveva dichiarato con una punta di ironia e dolcezza. In particolare, Eleonora ha scelto due pezzi simbolici: “Mi piacerebbe A Whiter Shade of Pale e Wish You Were Here. Voglio una in entrata e l’altra in uscita”.

Le sue parole riflettono una sensibilità unica, una volontà di creare un’atmosfera intima, profonda, che potesse rispecchiare la sua anima fino all’ultimo respiro. La scelta di questi brani, intrisi di emozioni universali, si inserisce perfettamente nel quadro di una vita vissuta con passione, libertà e una certa malinconia, che ha sempre accompagnato il suo percorso, sia professionale che personale.