Possibile che nel Santo Graal del piacere femminile la protagonista non raggiunga mai l’orgasmo? Se lo chiede Jessica Goodman sull’Huffington Post. Ed è una domanda che molti degli spettatori del film si sono posti. In “Cinquanta sfumature di grigio” Anastasia Steele non raggiunge mai l’apice del piacere. Sarà anche destinata ad averlo, ma in futuro.
Anzi, dei suoi orgasmi non si parla mai. Nemmeno una volta. Circostanza che per un altro film non sarebbe cosa strana. Ma in questo caso si tratta di “Fifty Shades of Grey”, la pellicola di cui si parla da sempre come il top tra i film sexy. “Più di 100 milioni di copie della trilogia “Cinquanta sfumature di grigio” sono state vendute in tutto il mondo e il suo successo mainstream deriva in gran parte dal desiderio di milioni di persone di leggere riguardo gli orgasmi femminili”, scrive la Goodman. E invece niente!
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Rispetto ai libri, nel film ogni atto sessuale è tecnicamente consensuale. “Ana, interpretato da Dakota Johnson, vuole perdere la sua verginità con Christian Grey (Jamie Dornan). Accetta di essere sculacciata – ricorda la giornalista – come punizione. Acconsente a farsi bendare dopo che Christian era entrato nel suo appartamento senza permesso. E sembra che l’esperienza con il frustino nella “Sala Rossa del Dolore” la mandi su di giri. Ma lasciando il suo orgasmo inespresso, affidandolo alla fantasia dello spettatore, il film non ruota più attorno a lei e al suo viaggio negli antri del piacere, quanto su Christian Grey”. Insomma, una pellicola per niente fedele al libro da cui è tratta… e, soprattutto, che non soddisfa le aspettative del pubblico!
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