Proseguono le indagini sulla morte della bimba di Catania. Il Corriere della Sera pubblica le registrazioni telefoniche dei primi e purtroppo ultimi attimi di vita della neonata. La bimba aveva mostrato dei problemi respiratori alla nascita e il pediatra, Antonio Di Pasquale rendendosi conto della gravità del caso decide il trasferimento della piccola in una unità di terapia intensiva. Negli ospedali di Catania non c’è posto, ma nemmeno in quelli limitrofi, ad esempio a Siracusa.
Le telefonate iniziano all’1.37. “Serve un posto di terapia intensiva per una bimba appena nata. Insufficienza respiratoria”. “Cerchiamo subito”, risponde solerte l’Operatore 81. Interrotto dal medico: “Non chiamate il Policlinico. L’ho già fatto. Non hanno posti. Urgente, urgente”.
L’operatore si attiva, vengono chiamati diversi ospedali, a tutti viene specificato che si tratta di una neonata, in gravi condizioni e in pericolo di vita.
All’1.54 una telefonata insolita “Ho allertato Ragusa. L’ospedale conferma disponibilità”. Ma la risposta del pediatra è: “Date le condizioni della neonata, abbiamo deciso di non andare a Ragusa, ma di portarla comunque al Policlinico”. Di Pasquale avrebbe dovuto agire così da subito, infatti, per il bene della bambina non curandosi dei rifiuti ricevuti poco prima per telefono.
Poi verso le 2.15 si ripropone da parte del pediatra l’ipotesi di Ragusa ma alle 3.47 arriva la triste notizia: “Siamo alle porte di Ragusa, ma debbo comunicare che la bambina è deceduta”.