Militarizzare la città lagunare per proteggerla? La cattiva educazione e il non rispetto per il bene comune devono essere ben percepiti da residenti e turisti se quasi l’ottanta per cento la ritiene una via percorribile. In un certo senso l’orientamento maggioritario sembra condivisibile a giudicare dalle immagini che, negli ultimi tempi, hanno fatto il giro del web, accompagnando nel giro del mondo le meraviglie artistiche che si è soliti immaginare e ricordare di Venezia. Una coppia che si lancia in massime effusioni sul Ponte degli Scalzi, turisti che bivaccano e mangiano ovunque. Comunque la si pensi è bene osservare che famiglie in pic nic su Piazza San Marco non è il massimo dell’immagine per una città che vive solo di turismo. È facile immaginare che a fronte di qualcuno che trova irripetibile l’esperienza di consumare i pasti condividendo il suolo con i colombi c’è sicuramente chi, per questa ragione, nella Serenissima non ci torna più.
Più che morte sembra “disordine a Venezia”, abitudini non tollerabili che hanno indotto il ritorno dei cosiddetti San Marco Guardians, ronde di chi cerca di sensibilizzare i visitatori meno disciplinati. Pure commercianti e operatori del settore turistico la pensano così e hanno chiesto al comune di intervenire per evitare che diventi terra di nessuno. Del resto anche le statistiche relative a borseggi e furti sembrano dare ragione a chi chiede una mano più pesante.