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Neonata rapita, chi è la coppia che l’aveva presa. Poi la scoperta: perché lo hanno fatto

  • Italia

Un inquietante episodio ha sconvolto la città di Cosenza: una coppia è stata fermata con l’accusa di aver rapito una neonata di appena un giorno dalla clinica “Sacro Cuore”. I due, una donna di 51 anni, Rosa Vespa, e il marito, Aqua Moses, 43 anni, di origini senegalesi, avevano simulato una gravidanza per mesi, fingendo di aspettare un figlio maschio. La bimba è stata trovata nel mezzo di una festa di benvenuto, con tutto pronto per celebrare il presunto arrivo di un bambino di sesso maschile.

La vicenda ha avuto inizio con un post pubblicato sui social dalla donna appena due settimane fa: “Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato, è nato Ansel”, aveva scritto Rosa Vespa, annunciando la nascita di un figlio mai esistito. Secondo le indagini, la donna aveva pianificato ogni dettaglio della messinscena: per nove mesi aveva finto una gravidanza, raccontando ai parenti di essere incinta di un maschietto. Dopo il rapimento, la neonata è stata vestita di azzurro e accolta in un appartamento a Castrolibero, dove erano già riuniti amici e familiari ignari di quanto fosse realmente accaduto.

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Neonato Rapito


Neonata rapita, chi sono la finta infermiera e suo marito

Al momento dell’irruzione delle forze dell’ordine, la festa era in pieno svolgimento. Decorazioni azzurre, un banchetto e la piccola, inconsapevole protagonista del dramma, erano al centro dell’attenzione. Secondo quanto emerso, la donna aveva raccontato di essere stata trattenuta in clinica per alcuni giorni a causa di accertamenti, giustificando così l’assenza del presunto neonato fino al momento del rapimento.

Neonata Rapita

L’episodio si è verificato nel tardo pomeriggio di martedì 21 gennaio, durante l’orario delle visite. La coppia si è introdotta nella clinica “Sacro Cuore” dichiarando di essere lì per visitare dei parenti. Grazie al sistema di videosorveglianza, è stato possibile individuare rapidamente i responsabili e rintracciare la neonata, evitando il peggio.

Saverio Greco, legale rappresentante del gruppo IGreco, proprietario della clinica, ha spiegato: “L’episodio si è verificato durante l’orario delle visite. I due sono riusciti a entrare dichiarando di essere venuti a trovare dei parenti”. Ha poi aggiunto: “Il sistema di videosorveglianza ha funzionato, permettendo alle forze dell’ordine di rintracciare i responsabili in tempi rapidi. D’ora in avanti ripenseremo il sistema di gestione degli ingressi per garantire una maggiore sicurezza”.

Dietro il gesto estremo si cela il desiderio ossessivo della donna di diventare madre. Fonti investigative hanno rivelato che Rosa Vespa era profondamente turbata dall’impossibilità di avere figli, un pensiero che era diventato una vera ossessione. La coppia, pur di realizzare il loro sogno, ha messo in atto un piano disperato e criminale, che li ha portati a compiere un gesto tanto drammatico.

Grazie all’efficace intervento della Squadra Mobile di Cosenza, la neonata è stata restituita alla sua famiglia poche ore dopo il rapimento, mettendo fine a una vicenda che avrebbe potuto avere un esito ben più drammatico. Tuttavia, questo episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nelle strutture sanitarie e sulla necessità di misure più rigide per prevenire simili tragedie.


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