Una svolta clamorosa potrebbe portare alla scarcerazione di Louis Dassilva, il 35enne senegalese accusato dell’omicidio della 78enne Pierina Paganelli. La perizia genetica condotta dal professor Emiliano Giardina, su incarico del Gip del Tribunale di Rimini Vinicio Cantarini, ha rivelato che il Dna dell’indagato non è presente né sul corpo della vittima né sulla scena del crimine. Un risultato che mette in discussione le accuse mosse contro Dassilva.
L’avvocato Riario Fabbri, che difende Dassilva insieme al collega Andrea Guidi, ha definito il risultato della perizia genetica “determinante”: “Questo dato esclude il nostro assistito dalla scena del crimine oltre ogni ragionevole dubbio”, ha dichiarato Fabbri al Corriere di Romagna. La difesa è pronta a chiedere la scarcerazione qualora anche l’incidente probatorio sul filmato della telecamera di sorveglianza della farmacia di via del Ciclamino – che secondo gli inquirenti riprenderebbe Dassilva la sera dell’omicidio – dovesse confermare la non identificabilità dell’uomo.

Pierina Paganelli, svolta clamorosa: Dassilva quasi fuori
La perizia ha analizzato oltre 30 reperti, tra cui tracce biologiche, indumenti e oggetti sequestrati nell’abitazione di Dassilva. Il Dna del 35enne è stato rinvenuto esclusivamente su un coltello da cucina e su un paio di pantaloni trovati nella sua casa, elementi che non collegano direttamente Dassilva alla scena del crimine. A complicare le indagini, la cattiva conservazione di alcuni reperti, compromessi dalla presenza di muffe che hanno deteriorato le tracce.

La difesa attende ora l’esito dell’incidente probatorio relativo al filmato della telecamera, che potrebbe rivelarsi cruciale per la decisione del tribunale. Se anche questa prova dovesse dimostrarsi insufficiente a sostenere le accuse, Dassilva potrebbe presto tornare in libertà. “Non esiteremo a presentare istanza di scarcerazione qualora emerga ulteriore conferma dell’estraneità del nostro assistito”, ha sottolineato l’avvocato Fabbri al Resto del Carlino.

Pierina Paganelli è stata trovata senza vita nella sua abitazione, in circostanze che inizialmente avevano puntato i riflettori su Dassilva. Tuttavia, le indagini sembrano ora evidenziare una mancanza di prove concrete che colleghino l’uomo al delitto, aprendo la strada a possibili scenari alternativi e a ulteriori accertamenti. La vicenda resta sotto i riflettori, ma il risultato della perizia genetica potrebbe rappresentare una svolta decisiva nel caso.