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“Si vergogni”. Bruno Vespa, il commento in tv e scoppia la polemica sui social: cosa ha detto

Quarta Repubblica, bufera su Bruno Vespa: la dichiarazione che ha fatto infuriare il pubblico

Quarta Repubblica, il programma di approfondimento condotto da Nicola Porro in onda su Rete 4, è tornato in televisione con ospiti e anticipazioni e tanti temi, come lo scontro tra magistratura e Governo, immigrazione e ovviamente le attese elezioni negli Stati Uniti d’America. Durante la trasmissione, conduttore e ospite hanno affrontato diversi temi di attualità politica ed economia.

Tema centrale è lo scontro tra il Governo e le toghe sull’immigrazione e la “caccia all’ebreo” ad Amsterdam. Ma anche i casi della malagiustizia, con il caso dell’attore Alberto Gimignani e un focus sul post elezioni negli Stati Uniti raccontando la coppia Donald Trump – Elon Musk.

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Quarta Repubblica, bufera su Bruno Vespa: la dichiarazione che ha fatto infuriare il pubblico


Quarta Repubblica, bufera su Bruno Vespa: la dichiarazione che ha fatto infuriare il pubblico

Ospiti in studio Alessandro Sallusti, Bruno Vespa, Gaia Tortora, Giovanna Vitale, Andrea Stroppa, Pierluigi Battista, Hoara Borselli e Marco Bassani. Il giornalista Rai Bruno Vespa è stato protagonista di una dichiarazione che ha fatto infuriare, e non poco, il pubblico da casa e i social. Mentre parlava delle manifestazioni, il conduttore e giornalista ha detto “tutti quanti anche i fascisti hanno il diritto di manifestare”.

Il video è stato pubblicato dall’account ufficiale della trasmissione in onda su Rete Quattro e il post è stato invaso da critiche contro Bruno Vespa. La XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana vieta infatti la riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista e per questo motivo la dichiarazione del giornalista è stata fortemente criticata. “Il fascismo è reato. Lo dice la Costituzione, ergo non possono”, è uno dei commenti con più like.

Tra gli utenti c’è chi ricorda che “La Costituzione Italiana vieta la riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista. Per il reato di ricostituzione del partito fascista è sufficiente l’ostentazione di idee e simboli nazifascisti, non essendo richiesto l’uso della violenza.Sentenza Corte Cassazione n.10569/2021”. Per altri “i fascisti sono la vergogna della nostra storia, non manifestano, infestano la società con la propria grettezza”.

“Come La Russa ed altri, anche Vespa non ha ancora accettato la fine di un’epoca tristissima tramontata per sempre il 1° gennaio 1948”, scrive qualcun altro. “No, il fascismo è reato”, “L’apologia del fascismo, nell’ordinamento giuridico italiano, è un reato previsto dall’art. 4 della legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione. Studiate”, “No. I fascisti sono fuorilegge, la costituzione non li permette più. Sii fascista nel tuo silenzio ma l’apologista fascista è reato”, ricordano altri utenti.


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