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Il re soldato Abdallah di Giordania, il discendente di Maometto che vuole fare a pezzi l’Isis

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Un punto di vista nuovo su Libero Quotidiano in cui il giornalista Gianluca Veneziani fa questa digressione sul Re di Giordania, personalità tanto discussa in questi giorni: “In fondo, non è storia così diversa dall’ultimo libro dell’Iliade: il re e il padre del guerriero ucciso si incontrano e l’uno consola l’altro dell’incolmabile perdita, provando a condividerne il dolore. Allo stesso modo di Achille e Priamo privato di Ettore, il re di Giordania Abd Allah IIha abbracciato il papà del pilota giordano barbaramente ucciso dall’Isis,Mouath al-Kasasbeh.

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In quell’immagine trapelano i valori di un’etica guerresca che si fonde con la pietas umana, lo sguardo partecipe nei confronti del lutto più grave (il figlio che muore come simbolo del figlio di tutta una Patria) e la voglia di dimostrare che il suo sacrificio non sarà vano, il suo sangue non verrà perduto, ma sarà vendicato con altrettanta durezza.” Il giornalista ricorda anche la storia del Re “Erede del Profeta Maometto, ed esponente della sua dinastia, la stirpe haschemita, re Abd Allah proviene da una tradizione insieme araba, giudea e occidentale. Sua madre, Antoinette Avril Gardiner, era figlia di un ufficiale inglese, e di origine ebraica, suo padre Husayn discendente di quell’Al Husayn ibn-Aliche portava il titolo di Sceriffo della Mecca. Studi in Gran Bretagna – continua su Libero – presso l’eccellenteSt. Edmund’s School, e poi negli States, dove frequenta la Deerfield Academy, sono i primi passi verso quella carriera militare che gli permette di accedere all’Accademia Militare Britannica nel 1980 e una passione mai nascosta per i film di Clint Eastwood.”

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E conclude Gianluca Veneziani: “Il sovrano dismette allora le vesti ufficiali, con tunica e copricapo arabo, e indossa di nuovo gli abiti militari, quelli che ha vestito per anni nell’esercito, in una forma di identificazione tra il re e la vittima. Da pilota a pilota, mostra i muscoli e l’uniforme, palesando la forza di un popolo che non soccombe. Ora l’eroe diventa lui, Abd Allah, disposto anche a salire a bordo di un aereo per comandare un’operazione di guerra; e ad annunciare la disponibilità del suo esercito ad attaccare via terra le canaglie dell’Isis, riconquistandone le roccaforti.”

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