Non si è spenta la polemica sulla processione e l’inchino al boss mafioso del quartiere palermitano di Ballarò. Ma l’ultima “nota di colore” sembra essere favorevole proprio a quest’ultimo e a un’usanza incomprensibile. A parlare è padre Pietro Leta, priore dell’Ordine dei Carmelitani che nega le ragioni di quella sosta che sarebbe stata effettuata «solamente e precisamente su richiesta formale di una coppia di genitori che ha presentato il proprio bambino da issare al viso della Madonna del Carmine». Questa è la sua versione dei fatti, contro quella raccontata dai giornalisti. Che, aggiunge il buon carmelitano, hanno esagerato perché «nei cronisti c’è il diavolo».