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Morte chiama morte, la Giordania vendica il suo pilota arso vivo: giustiziata anche la terrorista detenuta

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La Giordania ha vendicato il suo pilota catturato dai miliziani dell’Isis e poi arso vivo. Gli stessi esecutori hanno poi diffuso il video agghiacciante dell’esecuzione di Muath al-Kaseasbeh, immagini che hanno fatto il giro del mondo suscitando disprezzo per i metodi dello Stato islamico, sempre più cruenti. E così, il re giordano Abdallah non ha esitato, ordinando, a sua volta, l’esecuzione di due terroristi legati agli estremisti di al-Baghdadi: Sajida al-Rishawi e Ziad al-Karbouli, erano anche dei simboli e per questo la Giordania li ha giustiziati in risposta all’uccisione del suo pilota. Sajida era detenuta dal 2005 quando aveva partecipato a un attentato ad Amman insieme al marito e a altri due militanti: oltre 60 le vittime. Anche lei doveva farsi saltare per aria ma la sua cintura esplosiva non si era attivata. La donna era nata vicino a Falluja, provincia irachena dell’Anbar, una delle regioni sunnite dove è più forte la presenza jihadista. Inoltre numerosi membri del suo clan aveva partecipato alle azioni contro gli Usa dopo l’invasione del 2003. Un fratello era diventato uno dei luogotenenti di Abu Musab al-Zarkawi ed è stato poi ucciso dai soldati americani. Sajida, secondo alcune versioni, si era sposata solo per potere viaggiare senza dare troppi sospetti fino ad Amman insieme al complice. L’Isis ne aveva chiesto il rilascio durante la falsa trattativa sugli ostaggi giapponesi e sul pilota. Un modo per dimostrare solidarietà ai prigionieri e ribadire il suo legame con quella parte di Iraq dove il Califfo ha molti consensi.

(continua dopo la foto)


Ziad al-Karbouli era invece stato condannato a morte nel 2007 perché accusato di essere coinvolto in una serie di omicidi e di aver svolto un ruolo di pianificatore di attacchi. Iracheno, era uno degli “ufficiali” del network di al-Zarkawi. Il suo nome era emerso come possibile pedina aggiuntiva in un eventuale scambio con gli ostaggi. E dunque era un personaggio che forse l’Isis voleva tirare fuori dalla prigione.

Le esecuzioni sono considerate come la prima mossa della Giordania. Nei prossimi giorni e settimane gli osservatori si attendono mosse ancora più decise contro i jihadisti da parte di Amman che ha disposizione diverse opzioni: un aumento dei raid aerei, operazioni di intelligence, colpi di mano di clan tribali mobilitati dal regno, omicidi mirati di esponenti dell’Isis. L’Occidente ha codannato il grsto barbaro dell’Isis e si compatta sulla decisione di maggiore fermezza in risposta all’avanzata dell’Isis.

Isis, il video del pilota giordano chiuso in gabbia e arso vivo

 


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