Applausi prima, durante e dopo il discorso di Sergio Mattarella a seguito del suo giuramento. “Fedeltà alla Costituzione”, innanzitutto, come da prassi e logica. Poi un messaggio di ampio respiro. Dalla crisi delle istituzioni a quella più percepita dagli italiani, quella economica con tutte le disuguaglianze che implica, “generando nuove ingiustizie”. Ha promesso di impegnarsi anche in questo il nuovo capo dello Stato. E importanza anzhe al sociale. “La democrazia non è una conquista definitiva”, ha detto il presidente. E poi: “L’urgenza delle riforme istituzionali e economiche deriva dal dovere di dare risposte efficaci alla comunità”. Un pensiero “di amicizia” anche alle numerose comunità straniere presenti nel nostro paese”.
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Sarà un “arbitro imparziale” ma i giocatori lo aiutino: “L’arbitro deve essere e sarà imparziale, i giocatori lo aiutino con la loro correttezza”. Si compiace di avere di fronte un “parlamento di giovani, portatori di nuove speranze”. Considera la scuola il fondamento della società e afferma che “garantire la Costituzione vuol dire garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri”. Stanting ovation quando ricorda il valore dell’antifascismo e della lotta alla mafia, nominando e definendo “eroi” Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Fa appello alla pace e alla necessità di risposte globali contro il terrorismo internazionale. Promette il massimo impegno per la risoluzione della vicenda dei due marò italiani. Uno sguardo a chi lavora per il sociale, anche fuori dal territorio nazionale. L’impegno di rendere le istituzioni più comprensibili alla cittadinanza.
La promessa di Mattarella: “Rinnovamento, dobbiamo ricucire gli strappi nel paese”
