Terribile incidente stradale a Madonna di Lugo, piccola frazione alle porte di Spoleto: un ragazzo di 23 anni è morto e altri due giovani sono rimasti feriti. Lo schianto nella notte tra il 7 e l’8 agosto. L’auto, sulla quale viaggiava con a bordo altri due giovani, si è schiantata contro il pilone centrale del sottopassaggio ferroviario. L’impatto non ha lasciato scampo a Michele Tarli. Secondo una prima ricostruzione dei fatti il ragazzo era sul sedile del passeggero accanto al conducente.
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Il giovane alla guida è stato portato in ospedale per accertamenti. Il terzo ragazzo è stato portato all’ospedale di Terni in codice rosso. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. A quanto riporta il TGR Umbria: “Ferito seriamente anche il passeggero che si trovava sul sedile posteriore: ha subito fratture e traumi di varia natura ed è sotto osservazione all’ospedale di Terni”.
Spoleto, auto contro pilone di cemento: un morto e due feriti
“Il conducente, anche lui spoletino, di 24 anni, è a sua volta ricoverato sotto choc, ma se la caverà con una prognosi di dieci giorni”. A quanto si apprende sempre dal TG Rai regionale: “Secondo una prima ricostruzione degli agenti della polizia stradale di Perugia, intervenuti sul posto, assieme ai vigili del fuoco e al 118, il conducente avrebbe perso il controllo dell’auto centrando il pilone”.
Escluso il coinvolgimento, anche indiretto, di altri veicoli. Non è la prima volta che il sottopasso è teatro di incidenti, altro aspetto da valutare nel corso dell’inchiesta”. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte nella fascia d’età 15-29 anni, il 35% del totale. Nettamente davanti a suicidi (12%) e tumori (13%). Come emerge dall’analisi effettuata dal portale Skuola.net, in termini assoluti, ci sono stati 566 decessi under 30, quasi un quarto del totale; a cui vanno aggiunti oltre 60mila feriti.
Le cause che scatenano più frequentemente queste tragedie? In cima alla lista si confermano la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente circa il 40% dei casi, valore stabile nel tempo.