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Caso Pierina Paganelli, emergono i primi risultati sul dna trovato su gonna e borsa

  • Italia

Arrivano i primi risultati delle analisi effettuate su alcuni oggetti appartenenti a Pierina Paganelli, la 78enne uccisa lo scorso ottobre nel garage della sua residenza in via del Ciclamini, a Rimini. I consulenti di parte hanno rivelato la presenza di tracce di dna maschile, seppur in quantità molto ridotta. Gli esami per estrarre il dna dai vestiti e dalla borsa della vittima sono iniziati l’11 luglio presso i laboratori dell’Istituto di Genetica di Tor Vergata.

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Finora, il codice genetico trovato non è stato completamente sequenziato, il che significa che non tutte le informazioni sono ancora disponibili. Le tracce di dna maschile, seppur minime, sono state trovate su uno dei campioni prelevati dalla gonna, sui frammenti dattiloscopici rilevati sul muro del garage, sul bisturi sequestrato nell’abitazione di Louis Dassilva, sugli occhiali e sull’astuccio presenti nella borsa della vittima.


Omicidio Pierina Paganelli, trovato dna maschile sulla gonna

In particolare, sul tablet della donna sono state rilevate piccole tracce di sangue. Attraverso la procedura di amplificazione, verranno prodotti frammenti di dna da confrontare con quello di Dassilva. I risultati di queste analisi saranno inclusi nella relazione che sarà presentata durante l’udienza conclusiva di incidente probatorio, prevista per l’11 ottobre davanti al giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini.

Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio e amante della nuora di Paganelli, è attualmente detenuto nel carcere di Rimini. L’udienza del Tribunale del Riesame, in cui l’avvocato difensore Riario Fabbri ha presentato ricorso contro l’ordinanza di carcerazione preventiva, è fissata per il 9 settembre. Una delle prove chiave per la procura di Rimini è il video di sorveglianza della farmacia di via del Ciclamino, che mostrerebbe Dassilva rientrare a casa in un orario compatibile con l’omicidio.

Secondo gli inquirenti, nonostante la bassa qualità dell’immagine, la persona ripresa sembrerebbe avere la carnagione scura. Gli accertamenti hanno indicato che l’unico residente di colore nel condominio era Dassilva, il quale ha sempre affermato di non essere uscito di casa quella sera. L’analisi dei filmati della farmacia e lo studio del dottor Davide Mazzoli, esperto di movimenti, hanno portato gli investigatori a identificare Dassilva come “l’ignoto 1”. Secondo gli investigatori, il 34enne avrebbe agito per proteggere Manuela Bianchi, la nuora di Pierina, con cui aveva una relazione extraconiugale, tenuta nascosta alla moglie Valeria Bartolucci. Dassilva, in una lettera sequestrata dalla polizia penitenziaria durante una visita di Bartolucci in carcere, ha espresso vergogna per le sue azioni.


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