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“Mille battaglie con te”. Lutto alla Rai: arriva all’ospedale per un malore poi accade il peggio e muore

Contrae la legionella all'ospedale, morto documentarista Rai

Nel policlinico Umberto I si muore ancora di legionella. L’ultimo paziente entrato nell’ospedale universitario per curarsi ha contratto il batterio che l’ha ucciso. La legionella è un bacillo che provoca una malattia che si trasmette per via aerea chiamata legionellosi che colpisce prevalentemente il sistema respiratorio con forme anche acute di polmonite e si sviluppa attraverso l’inalazione aerea di acqua o liquidi che ospitano il bacillo legionella.

Come riporta il sito Humanitas, i sintomi della malattia dei Legionari, che ha un periodo di incubazione di 2-10 giorni, sono legati all’infezione generica dell’organismo che sviluppa quindi febbre, dolori muscolari, mal di testa, astenia, ma sono anche legati all’apparato respiratorio con conseguentemente lo sviluppo di mal di gola, tosse e polmonite. La febbre di Pontiac invece si presenta come un’influenza generica (febbre, debolezza, mal di testa, brividi) e non ha un lungo decorso.

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Contrae la legionella all'ospedale, morto documentarista Rai


Contrae la legionella all’ospedale, morto documentarista Rai

Maurizio Paffetti, produttore di documentari per diversi programmi Rai, aveva lavorato per Mixer, Geo & Geo, Alle falde del Kilimangiaro e per i canali Rai Educational e Stream, era arrivato al Policlinico Umberto I per un malore e qui avrebbe contratto la legionella. Il documentarista era volontario della cooperazione internazionale.

Contrae la legionella all'ospedale, morto documentarista Rai

Per due decenni ha diretto la comunicazione sociale per il Sud America e l’Africa con “Crocevia”, un centro internazionale che si è occupato dei diritti dei lavoratori dei campi e sull’agricoltura ecologica. “Con Maurizio Paffetti abbiamo combattuto mille battaglie, dalla strage è di stato alla difesa della democrazia nei paesi sotto dittatura, dal Cile alla Corea, dal Brasile alla Palestina. Crocevia gli deve tantissimo, non staremmo qui ora senza il suo contributo e le sue intuizioni che anticipano di venti anni i tempi, come la Mediateca per lo sviluppo”, si legge nella nota dell’associazione.

E ancora: “Mille battaglie che lui ha condotto con generosità ma ha perso quella per difendere la sua vita, non c’è riuscito malgrado la forza che ha sempre avuto anche nei momenti molto difficili. Possiamo poco contro questa sventura. Abbracciamo la sua compagna ed il suo meraviglioso figlio”. Come detto, Maurizio Paffetti, era un produttore di numerosi documentari televisivi per programmi Rai. Era stato ricoverato all’ospedale Umberto I di Roma nel reparto di Cardiochirurgia.

Il giorno seguente i cardiochirurghi lo spostano in Neurochirurgia dove viene operato per l’asportazione di due ematomi cerebrali. Poco dopo la scoperta della legionella che uccide Paffetti. “L’ultima nostra denuncia per la presenza della legionella e della salmonella nel Policlinico Umberto I, l’abbiamo presentata al Nas dei carabinieri tre mesi fa”, ha spiegato Giuseppe Polinari, segretario della Fgu (Federazione Gilda università). “Niente è stato fatto e i pazienti continuano a morire, complici le vasche e le tubature vecchissime: a niente servono i filtri e il cloro, bisogna cambiare l’intero impianto idrico”.


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