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“Non solo lacrime di gioia”. Italia-Croazia, perché Calafiori crolla a terra dopo il gol di Zaccagni

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Riccardo Calafiori ha giocato un ruolo cruciale nel prezioso pareggio dell’Italia contro la Croazia, fornendo l’assist decisivo che ha permesso a Zaccagni di segnare il gol dell’ultimo respiro. Questo pareggio ha garantito alla Nazionale l’accesso agli ottavi di finale degli Europei. Per il difensore del Bologna, seguito con interesse dalla Juventus, è stata un’emozione travolgente, culminata in lacrime al fischio finale. Lacrime non solo di gioia, ma anche di frustrazione per la squalifica che gli impedirà di giocare la prossima partita.

Dopo il fischio finale, Calafiori si è steso supino sul terreno di gioco, con le mani sul volto, lasciandosi andare a un pianto liberatorio. Era felice per il risultato della partita, ma anche deluso per l’imminente assenza agli ottavi. Questa reazione è arrivata pochi minuti dopo la sua splendida percussione, conclusa con un perfetto passaggio a Zaccagni.

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Euro 2024, perché Calafiori in lacrime dopo il gol di Zaccagni

Intervistato da Sky, l’ex difensore della Roma ha raccontato le emozioni provate: “Non riuscivo a pensare a nulla, ero felicissimo. È stata un’emozione difficile da spiegare perché negli ultimi giorni ho vissuto tante sensazioni contrastanti e non ho avuto il tempo di elaborarle, perché dovevo concentrarmi sempre sulla prossima partita. Volevo riscattarmi dopo l’autogol contro la Spagna. Posso aiutare la Nazionale in altri modi, non era quello che volevo fare”.

Calafiori si riferiva all’episodio sfortunato contro la Spagna, quando una sua deviazione aveva regalato la rete della vittoria agli avversari. Il pareggio contro la Croazia è stato il suo riscatto, una prestazione che ha celebrato anche zittendo qualcuno in panchina durante le celebrazioni. Alla domanda su dove avesse trovato le energie per l’ultima azione, Calafiori ha risposto: “Non so bene dove ho trovato le energie, è stata una partita tosta. Sentivo il bisogno di dare qualcosa a questa Nazionale che mi ha accolto benissimo e non volevo assolutamente finire qui il viaggio. Ce l’ho messa tutta”.

Il lavoro in allenamento è stato fondamentale: “Sul pallone che ho dato, il mister ci fa sempre vedere nei video come sia importante saper tirare quando sei vicino all’area perché tutti gli avversari vengono verso di te e lasciano degli spazi. Bisogna essere pronti e lucidi a scegliere questi spazi bene. Ho visto Zaccagni con la coda dell’occhio e ho deciso di passare”.

Nonostante i grandi complimenti ricevuti, Calafiori mantiene un profilo basso riguardo al suo ruolo nella squadra: “Sono diventato uno dei pilastri? Non lo so. Era importantissimo reagire e cambiare atteggiamento durante la partita, e lo abbiamo fatto, meritando il risultato. Sono più che soddisfatto, mi spiace non esserci nella prossima partita, ma sarò il primo tifoso”.


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