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Natisone, finita la perizia sul cellulare di Patrizia trovato funzionante: prime indiscrezioni

  • Italia

Tragedia del Natisone, la verità dal telefono di Patrizia. È stata completata la perizia sul cellulare di uno dei ragazzi portati via dalla piena del fiume in quel tragico pomeriggio del 31 maggio. Nel telefono, lo stesso dal quale era partita la chiamata di aiuto, la procura sperava di trovare elementi utili alle indagini. L’operazione è stata conclusa con successo. Ecco cosa è emerso.

Il telefono era stato trovato dai soccorritori durante le ricerche ancora funzionante. Nel laboratorio di analisi dove è stato svolto l’accertamento erano presenti, oltre ai periti incaricati, la mamma di Patrizia, la sorella di Bianca e Petru Radu, il fratello di Cristian, ultimo disperso della tragedia su cui restano aperte le ricerche ormai al ventiduesimo giorno.

Leggi anche: Tragedia del Natisone, la decisione dei soccorritori sulle ricerche di Cristian Molnar


Finita la perizia sul telefono di Patrizia. Parla l’avvocato della famiglia

I dati essenziali su cui si vuole far luce sono gli orari e il numero di telefonate effettuate al 112. Alla vigilia della perizia, Gaetano Laghi, avvocato della famiglia di Patrizia, aveva commentato così: “Dal telefonino avranno la prova per poterli confrontare se hanno fatto foto, messaggi e telefonate”. Si cerca di capire anche come sono andati i soccorsi: “Incroceranno i dati, verificheranno se qualcuno è partito in ritardo e perché”.

L’accertamento è stato disposto dalla Procura su richiesta del pubblico ministero Letizia Puppa che sta seguendo il fascicolo d’inchiesta aperto per omicidio colposo, al momento ancora a carico di ignoti.

Cosa ha detto quindi la perizia sul telefono? Per conoscere i risultati bisognerà attendere. Come riferisce Il Messaggero, materialmente è stata eseguita la copia forense di tutto quello che c’era all’interno del telefono. Il materiale raccolto sarà poi trasferito in un supporto informatico consegnato ai Carabinieri che lo affideranno alla Procura per fare le verifiche. “Non c’è nessuna visibilità al momento di quello che c’è dentro”, fa sapere sempre l’avvocato Gaetano Laghi.

Nel frattempo Cristian Molnar è ancora disperso. Secondo le ultime notizie, fino a giovedì 27 giugno si continuerà a cercare il corpo del giovane all’esterno del fiume, dal momento che l’intero fondale risulta interamente mappato, senza risultati. Il personale ha impiegato anche i cani molecolari. Continua il dramma della famiglia del ragazzo. Il fratello spera sempre che Cristian venga ritrovato vivo.


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