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“Marco non ce l’ha fatta”. Morto a 21 anni, i colleghi lo avevano trovato in un lago di sangue

  • Italia

“Una tragedia devastante”. Ancora un incidente sul lavoro e ancora una vittima giovanissima: si chiamava Marco Salvagno e aveva solo 21 anni. È successo nel pomeriggio del 28 giugno in un’azienda edile. La terribile scoperta è stata fatta dai colleghi. Il giovane è stato trovato in una pozza di sangue, quasi esanime.

Secondo quanto emerso finora, Marco si sarebbe tagliato la gamba con un vetro. Una scheggia gli avrebbe reciso l’arteria femorale, causando una grave emorragia. I colleghi dell’operaio hanno dato subito l’allarme. Sul posto è arrivato il personale sanitario. Gli operatori hanno cercato di rianimare a lungo il ragazzo che aveva perso molto sangue. Trasferito in ospedale, Marco è morto poco, intorno alle 18.30.

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Ennesimo incidente sul lavoro: la vittima aveva solo 21 anni

È successo in un’azienda edile di Venezia. A dare la notizia è stata la Uil: “È disarmante apprendere l’ennesima morte sul lavoro – dice Roberto Toigo, segretario generale del sindacato –. Si rimane sempre disorientati e inorriditi ogni volta che accade un incidente sul lavoro, ci si fa tante domande, ci si chiede se stiamo facendo tutto il possibile”.

La Uil Veneto – continua il sindacato – si stringe attorno alla famiglia del giovane operaio, vittima del tragico infortunio, e continuerà il suo lavoro in nome della sicurezza, senza mai abbassare la guardia, insieme alle istituzioni e ai lavoratori. La prevenzione è un’arma fondamentale per superare situazioni tragiche come quella di oggi in cui a primeggiare deve essere sempre e solo la cultura della vita”.

Anche il titolare della fabbrica ha rilasciato un commento. “Sono senza parole per questa tragedia devastante. Il ragazzo, all’interno di un magazzino, per motivi sconosciuti ha tirato un calcio a una porta a vetri causandosi la ferita fatale. A nulla sono valsi l’intervento dei colleghi, a cui va il mio personale ringraziamento, e il veloce arrivo dell’ambulanza. In questo momento drammatico possiamo solo stringerci tra noi ed essere vicini alla famiglia”.


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