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Bimbo morto nel pozzo, il sindaco del paese parla dei suoi genitori: “Io so chi sono”

  • Italia

Bambino di 10 anni morto in un pozzo, il dolore straziante dei genitori del piccolo Vincenzo. Il sindaco racconta chi sono e fa commuovere l’Italia. Il piccolo era residente in un paese della provincia di Siracusa e stava partecipando a un campo estivo insieme al fratello. A un certo punto si sarebbe allontanato dalle altalene. Era da solo. Poi la tragedia.

Il piccolo Vincenzo ha iniziato a gridare. Le sue urla hanno attirato l’attenzione di un’educatrice che eroicamente si è lanciata per provare a salvarlo, ma non c’è riuscita. Sul posto sono intervenuti subito i vigili del fuoco, ma per il piccolo Vincenzo era già troppo tardi. L’autopsia adesso stabilirà se il bambino è morto a causa delle ferite riportate nella caduta o per annegamento. Non cambia il dolore dei genitori.

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Bimbo morto nel pozzo, il sindaco del paese racconta il dolore dei genitori

Li conosco bene, il papà e la mamma del bambino morto, lui fa piccoli lavori di pulizia per il Comune. Ero anche presente in municipio quando sono venuti a iscrivere i due ragazzini più piccoli al Grest (gruppo estivo). Li ho rivisti davanti al pozzo, una scena terribile, la mamma parlava al figlio che era lì sotto. Lei sapeva che era morto, aveva già capito tutto, eppure continuava a parlargli, come se potesse sentirla. Una cosa che faceva venire i brividi e un nodo alla gola“.

Sono le parole rilasciate al Quotidiano Nazionale da Salvatore Gallo, sindaco di Palazzo Acreide, il paese dove Vincenzo viveva insieme ai genitori e dove è avvenuta la tragedia. Il bambino è uno dei figli di una coppia del paese, il padre è netturbino ed è conosciuto da tutti qui.

La morte del bambino ha gettato nel lutto tutto il paese proprio nel giorno della festa del patrono, San Paolo. Festeggiamenti sospesi in segno di lutto dal parroco: “Siamo certi di interpretare con tale decisione il sentimento di cordoglio collettivo per la perdita del piccolo Vincenzo così da poter esprimere la nostra vicinanza alla famiglia”, come riporta Il Quotidiano Nazionale.

Il primo cittadino ha speso alcune parole anche per l’educatrice che ha tentato di raggiungere Vincenzo: “Era più morta che viva, piangeva disperata perché non ce l’aveva fatta a salvarlo. È stata coraggiosa, una vera eroina, si è buttata nel pozzo senza esitare. Pochi, credo, avrebbero fatto quello che ha fatto lei”.


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