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“La mamma non c’è più”. Dimessa dall’ospedale, Jessica muore due giorni dopo a 32 anni

  • Italia

Dimessa dall’ospedale, muore dopo due giorni. È la tragica storia di Jessica Dalla Chiara, 32enne mamma di una bimba residente a Bussolengo. A raccontare quanto successo, scosso dalla tragedia, è il marito Nadir Rossi che al Corriere della Sera racconta: “Ho appena perso il mio unico grande amore, ora vivrò per la piccola Aurora, la nostra bimba di due anni e mezzo, lei è tutto ciò che mi resta, la nostra meraviglia”. Quello tra Nadir e Chiara era un amore da sogno.

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“Un legame sbocciato già dalle superiori, quando ci siamo messi insieme tra i banchi dell’Istituto Fermi di Verona”. Le avvisaglie della tragedia un mese fa, era lo scorso 22 maggio quando Jessica venne colpita dalla prima crisi: “Quando mi sono reso conto che Jessica, di fianco a me sul letto, non dava praticamente più segnali di vita, mentre arrivava l’ambulanza ho subito affidato la bimba a mia suocera, che abita al piano di sopra”.


Verona, dimessa dall’ospedale Jessica muore dopo 2 giorni

“Fino ad allora – racconta ancora al Corriere della Sera— mia moglie non aveva mai accusato particolari problemi di salute. Da alcuni giorni, si sentiva un po’ fiacca, debole. Ipotizzavamo fosse il cambio di stagione, nulla di preoccupante. Invece la notte del 22 maggio, mi sono svegliato di soprassalto sentendola ansimare, respirare con affanno, a fatica. Ho capito subito che stava malissimo, l’abbiamo salvata per miracolo”.

Arrivata in ospedale è stata sottoposta a tutte i controlli fino alla diagnosi: grave forma di ipoglicemia. Dopo un mese di ricovero, venerdì 21 giugno le dimissioni, “eravamo in attesa di risultati di laboratorio da Padova, dopo le dimissioni Jessica sarebbe stata seguita costantemente in regime di day hospital, dai medici ho avuto massima disponibilità e impegno, è stato fatto tutto il possibile perché non accadesse il peggio”.

Ma nella notte tra sabato 22 e domenica 23, dopo sole quarantotto ore, il suo cuore si è fermato per sempre. “Abbiamo cercato in ogni modo di rianimarla, l’ambulanza è arrivata immediatamente, prima io e poi soccorritori le abbiamo tentate tutte per evitare il peggio…massaggio cardiaco ininterrotto per oltre un’ora…adrenalina…nulla è valso a far ripartire il cuore…Ci siamo dovuti arrendere”.


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