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“Maledette, che le avete fatto!”. Emanuela Folliero, la denuncia choc sulla mamma 93enne

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Emanuela Folliero Rabbia Madre

Emanuela Folliero è apparsa sui social nelle ultime ore, parlando di un fatto molto grave che ha colpito la sua famiglia. La sua furia e rabbia si sono riversate improvvisamente su alcune persone, ree di aver messo in grosso pericolo sua madre. Ha inquadrato l’anziana donna, seduta in piazza ed evidentemente scossa per ciò che le era successo pochi minuti prima.

Purtroppo un episodio allarmante ha coinvolto stavolta Emanuela Folliero, testimone diretta di quanto accaduto. La rabbia per quello che hanno fatto alla povera madre è stata evidente sin da subito. Il suo tono di voce è stato deciso e successivamente ha anche comunicato la sua intenzione di recarsi dalle forze dell’ordine per sporgere una denuncia.

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Emanuela Folliero, rabbia per lo scippo alla madre: “Stro*** maledette”

Emanuela Folliero ha raccontato in preda alla rabbia che sua madre è stata purtroppo vittima di uno scippo: “Siamo in balia delle aggressioni. Non è possibile, sono con mia mamma e mia zia Giuliana, 93 e 96 anni. Le hanno rubato la borsa. Queste stro*** maledette. Io ne avevo una di qua e una di là. Non è possibile rubare la borsa a una persona disabile”.

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Poi la conduttrice tv 59enne ha aggiunto sempre sui social: “Dove viviamo? Non si può andare in giro. Mia mamma adesso si sente anche male. Ma queste se io le incontro le meno e me ne assumo le responsabilità. Sono delle maledette bast***. Cosa si devono integrare? Devono tornare a casa loro. Non hanno una coscienza? Se ti vedo vado in prigione“. Il furto della borsa è avvenuto a Milano, pare nei pressi di piazza Argentina. La mamma della Folliero è apparsa sconfortata, triste, e lei l’ha inquadrata mentre usa il girello per far comprendere lo stato fisico della signora.

Sui social la pagina Milanobelladadio ha sottolineato che a Milano c’è un grosso problema: “Le borseggiatrici sono ormai arcinote a Milano e in tante altre città europee anche grazie ai tanti video pubblicati sui social. La maggior parte di loro sono sfruttate dai loro mariti e dalla criminalità organizzata: viene loro insegnato a rubare già quando hanno 7-8 anni e viene tolta la possibilità di vivere una vita normale”.


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